MenuBiografiaContatti Credits

Se si parte la sera dal porto di Napoli si arriva al primo albeggiare in vista di Stromboli, che si staglia tra mare e cielo come un cono perfetto e ci accoglie con la sua eruzione. L’isola rappresenta solamente la cima di un grande vulcano alto circa tremila metri, ma per duemila metri sommerso dal mare. L’isola dorme ancora, ma i pescatori già si preparano a partire con le loro barche.

"Il rapporto tra lo Stromboli e il mare è un rapporto un po’ particolare. Il vulcano in qualche modo ricostruisce sé stesso mentre il mare lo distrugge. Un esempio di questa conflittualità si ha guardando il vulcano spento Strombolicchio di cui vediamo soltanto la parte più resistente, il condotto centrale. Tutto quello che era attorno è stato completamente eroso. E’ rimasta la parte più forte e invece l’antica struttura vulcanica, simile a quella dello Stromboli, è stata completamente eliminata dall’erosione marina. Lo Stromboli, invece, che produce sempre materiale, in qualche modo tende a sopravvivere a questa erosione."

Marcello Martini e Flora Giudicepietro,
vulcanologi, intervista del 2006

If you leave the port of Naples in the evening, at first dawn you come into view of Stromboli, which stands out from the sea and sky like a perfect cone and welcomes us with its eruption. The island represents only the peak of a great volcano, about three thousand metres high, but covered by sea for two thousand metres. The island still sleeps, but the fishers are already preparing to leave in their boats.

"The relationship between Stromboli and the sea is quite a strange one. In some way the volcano remakes itself while the sea destroys it. An example of this conflict is seen by looking at the dead Strombolicchio volcano, of which we only see the most resistent part, the central chimney. Everything around it has been completely eroded. The strongest part has remained and yet the ancient volcanic structure, similar to Stroboli’s, has been completely eliminated by marine erosion. Yet Stromboli, still producing material, somehow tends to survive this erosion."

Marcello Martini and Flora Giudicepietro,
volcanologists, interview from 2006

indietro