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Lavorare con Renzo Piano non è stato solo motivo di orgoglio per me, ma anche fonte di piacere, dal momento che ha accolto le mie obiezioni in modo critico per trasformarle in forme architettoniche. Si prenda il controsoffitto della sala grande con la sua fantastica architettura: a mio modesto avviso, ha una base e motivazioni acustiche forti, perché rende possibile coprire distanze enormi con le riflessioni grazie ad una struttura ad archi che Renzo Piano ha integrato con superfici convesse. Io sono un ingegnere acustico, non un architetto, e non sono in grado di utilizzare altro se non cilindri o superfici sferiche, come nello studio di registrazione della Deutsche Rundfunk. Ma queste superfici qui non ci sono. Penso che si raggiunga l’ottimo quando una persona che visita un luogo lo apprezza, ma ha la sensazione che l’ingegnere acustico non abbia fatto quasi niente: resta solo l’architettura, perché il nostro contributo è stato interamente integrato nel progetto ed è diventato un elemento della forma. E questo è riuscito a Renzo Piano in modo egregio.

Helmut Müller,
intervista realizzata nel 2002. Un film documentario di Maria Teresa de Vito.

Working with Renzo Piano was not only cause for pride to me, but also a source of pleasure, as soon as he took my objections critically to transform them into architectonic structures. Take the counter-roof of the great hall with its fantastic architecture: in my humble opinion, it has a base and strong acoustic reasons, because it makes it possible to cover enormous distances with reflections thanks to an arc structure that Renzo Piano integrated with convex surfaces. I am an acoustic engineer, not an architect, and I cannot use anything but cylinders and spherical surfaces, as in the Deutsche Rundfunk recording studio. But these surfaces are not there. I think the peak is reached when a person visiting a place appreciates it, but feels the acoustic engineer has hardly done anything: only architecture remains, because our contribution has been entirely integrated into the project and has become an element of form. And this is what Renzo Piano has managed outstandingly.

Helmut Müller, 
interview made in 2002. A film documentary by Maria Teresa de Vito.

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