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Emanuela Gardner è nata a Verona e ha vissuto la sua giovinezza a Roma.
"A Roma dipingevo e la mia passione artistica si è evoluta nella fotografia quando mi sono trasferita a NY nei primi anni 80. Mi piaceva la fotografia perché non dovevo restare sola a lungo e potevo raggiungere il risultato del mio lavoro molto più velocemente. Adoro essere nella camera oscura per seguire l'avventura della apparizione e del lento imprimersi dell'immagine mentre si forma sulla carta. Il controllo del processo di sviluppo nella camera oscura mi permette di modellare la realtà secondo la mia immaginazione. Per oltre 25 anni ho lavorato come ritrattista, soprattutto in bianco e nero. Ho fotografato città come avrei fatto con un volto umano, cercando i dettagli, le ombre, sempre alla ricerca della sensazione. Il mio lavoro si sta evolvendo adesso verso le immagini a colori. Sto trasformando le ombre in bianco e nero nella mia mente in dettagli di colore. Quindi diventano frammenti di realtà che non vedevo prima. Sono attratta sempre di più dalle minute perfezioni o imperfezioni intrinseche ad un fiore o una foglia. Sono attratta dal miracolo dell'invisibile che diventa visibile all'occhio attento."

Emanuela Gardner was born in Verona and was raised in Rome. 
"I was a painter in Rome and my artistic passions evolved into photography when I moved to New York in the early 80s. I liked photography because I had a need to be less isolated and achieve the results of my work much faster. I love to be in the darkroom because of the adventure of the becoming and the slow process of the image as it appears on the paper. Control of the image in the darkroom affords me the possibilities of adjusting the reality to my imagination. For over 25 years I have worked as a portrait photographer, working primarily in B & W. I photographed cities as I would a human face, looking at details - looking at shadows, always going for sensation. My work is now evolving into color images. I am transforming the B & W shadows in my mind into details of color. They then become fragments of reality that I didn't see before. I am attracted more and more by the minute perfections or imperfections inherent within a flower or a leaf. I am drawn by the miracle of the invisible that becomes visible to the attentive eye."

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